AILANTO, L’ALBERO DEL PARADISO
“So, so you think you can tell
L’Ailanto (Ailanthus altissima), “Albero del paradiso”, è stato introdotto in Italia dalla Cina nel 1760.
Secondo l’ingegnere forestale Arnoldo Bettelini, alla fine del XIX secolo la specie era coltivata anche nei giardini della regione Sottoceneri, nel Canton Ticino, per l’eleganza delle sue fronde.
Il pittore naif Henri Rousseau, detto “Le Douanier” (1844-1910), era solito raffigurare tra gli Ailanti, le sue tigri e la fauna esotica dei suoi sogni, in isole lontane.
È adatto anche in caso di confusione e temerarietà, ovvero eseguire azioni, senza cautela, per contrastare disturbi come forti mal di testa accompagnati da capogiri, vertigini o nausea.
Nonostante siano tante e preziosissime le sue proprietà benefiche, bisogna ricordare che comunque l’Ailanto è tossico per uomini ed animali, quindi bisogna maneggiarlo con estrema attenzione ed esperienza.
Chiamato anche ‘Albero della Vita’ è un simbolo diffuso nel Cristianesimo, nel Giudaismo, nell’Islam, un simbolo della ricerca della conoscenza.
“Così, così pensi di poter distinguere
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