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BOMARZO, IL SACRO BOSCO

Scritto da MadameBlatt

“Voi che entrate qui, considerate ciΓ² che vedete e poi ditemi

se tante meraviglie sono fatte per l’inganno o per l’arte”
-Sfinge all’entrata-

Bomarzo, chiamato anche il Sacro Bosco, il Parco dei Mostri o anche Giardini di Bomarzo , Γ¨ un complesso monumentale manierista, situato nella localitΓ  di Bomarzo, in provincia di Viterbo.
E’ il piΓΉ antico parco di sculture del mondo moderno.
Esso, creato nel corso del XVI secolo, Γ¨ situato in un fondovalle boscoso sotto il Castello degli Orsini, ed Γ¨ popolato da sculture grottesche e piccoli edifici immersi nella vegetazione naturale.

Castello Orsini-Ph. Castelliere blogger

Il nome del parco deriva dalle numerose sculture gigantesche, che popolano questo paesaggio prevalentemente arido.
Il materiale scelto per le sculture, il basalto, Γ¨ largamente disponibile in quest’area del Lazio.
Sulle statue, alcune direttamente scolpite nella roccia, si trovavano frequentemente delle incisioni sibilline che, purtroppo, in buona parte sono difficilmente leggibili.
Quest’opera fu commissionata da Pier Francesco Orsini, detto Vicino, un condottiero e mecenate del XVI secolo, molto devoto alla moglie Giulia Farnese.

Pier Francesco Orsini

Giulia Farnese

Quando la moglie di Orsini morì, egli creò i giardini per far fronte al suo dolore.
Il progetto Γ¨ attribuito a Pirro Ligorio, mentre le sculture a Simone Moschino.
Durante il XIX secolo, e fino al XX, il giardino rimase ricoperto di vegetazione e trascurato.
Dopo che il pittore spagnolo Salvador DalΓ¬ realizzΓ² un cortometraggio sul parco, e completΓ² un dipinto in realtΓ  basato sul Bosco di Bomarzo negli anni ’50, la famiglia Bettini realizzΓ² un programma di restauro, durato per tutti gli anni ’70, integrando, all’interno del Tempio, una lapide dedicata a Tina Severi Bettini.

Caa Pendente-Ph. Sacro Bosco

Oggi il giardino, che rimane proprietΓ  privata, Γ¨ una grande attrazione turistica.
Tra le varie opere, troviamo:

La Casa Pendente: dedicata al cardinale Cristoforo Madruzzo, amico di Orsini e di sua moglie. Si tratta di un piccolo gioiello d’architettura rinascimentale, che sembra voler simboleggiare la sensazione di vertigine provocata dalla caduta delle sicurezze morali sociali. Caduta, che l’iniziato deve in un certo senso β€œsopportare”, per continuare il cammino verso la veritΓ . Infatti, le sue convinzioni barcolleranno ma, proprio nel saper affrontare un simile stato d’animo, sta il superamento di questo stadio purificatorio.

Il Tempio dell’EternitΓ : memoriale di Giulia Farnese, situato in cima al giardino, un edificio ottagonale con un misto di generi classici, rinascimentali ed etruschi. Attualmente ospita le tombe di Giovanni Bettini e Tina Severi, i proprietari che hanno restaurato il giardino nel Novecento.

Cerbero

Afrodite

Un drago attaccato dai leoni

L’ elefante di Annibale cattura un legionario romano
E tante altre meraviglie che non ho intenzione di descrivervi, perchΓ¨ “dovete andarci di persona”, appena finalmente saremo liberi di viaggiare.

Ph. alefolsom on Pixabay

Tanti anni fa, ho avuto la fortuna di visitare il Sacro Bosco.
Ero in viaggio per lavoro, e mi fu detto che avrei ricevuto una sorpresa.
Mai avrei immaginato ciΓ² che mi ritrovai davanti…
E’ stata l’emozione piΓΉ magica della mia vita: sono stata letteralmente catapultata in un mondo fantastico, popolato di animali mitologici e giganteschi mostri di pietra, che incutono timore, sorpresa, meraviglia e riverenza.
E’ incredibile camminare in quel grottesco e surreale giardino delle meraviglie…
Le sue opere sono cariche di simbolismi, con continui riferimenti e rimandi alla mitologia ed al mondo del fantastico.


Aggrappata alla mano del mio principe, sono stata condotta attraverso un percorso fatto di grandi statue, edifici surreali, labirinti, iscrizioni ed indovinelli, che mi sorprendevano e mi disorientavano continuamente.
Ho camminato in un Regno del Sogno, tra richiami mitologici ed enigmi, tra statue di sirene, mostri marini, tartarughe giganti, satiri, sfingi, draghi, maschere, falsi sepolcri e giochi illusionistici.
CiΓ² che non riesco a dimenticare, Γ¨ la Porta degli Inferi.

Ph. alefolsom on Pixabay

Camminavamo per mano in questa magia, fino ad arrivare ad una radura, che ospitava figure incredibili, quanto enigmatiche.
Nettuno disteso, un magnifico drago che assaltava la sua preda, un elefante che stritolava un guerriero, un balcone contornato da coppe recanti sentenze ermetiche.
E, sullo sfondo, la visione spaventosa e magica dell’Orco, la scultura piΓΉ nota del parco.
Il Mascherone, che sarebbe la β€œPorta degli Inferi”, sembrava cambiare sembianze, a seconda dell’ora e della luce…
In alcuni momenti, arrivava a deformare la propria stessa espressione, mentre le sue fauci spalancate mi facevano entrare in una stanza angusta.
Parlando al suo interno, le nostre voci assumevano distorsioni curiose e fiabesche, a causa della conformazione della struttura scavata nel tufo.
Ho ancora impressa nella mente, la frase scolpita sulle labbra del mostro:

Β«Ogni pensiero volaΒ»

Infatti, quando entrerete nel magico Sacro Bosco di Bomarzo, abbandonate la ragione, seguite l’intuizione, la malΓ¬a, l’incantesimo.
Solo cosΓ¬ potrete arrivare all’ultimo stadio del vostro percorso esoterico, il Tempio dell’EternitΓ , Vignola.

Tempio dell’EternitΓ 

Esso sorge sulla sommitΓ  del parco, ma in diretta corrispondenza dell’ingresso di questo, come se tracciasse un ideale β€œanello magico”.
Qui sarete dominati dalla β€œsacra conoscenza”, che completerΓ  questo vostro viaggio esoterico nei meandri della coscienza, donandovi, se avrete saputo decifrare il significato delle sentenze e delle metaforiche immagini, la piΓΉ alta virtΓΉ, quella del β€œviver bene”, lontani dalla miseria dei vizi e dei capricci umani, protendendo l’anima verso l’estatica libertΓ  dell’infinito e dell’eterno.

Nel Sacro Bosco di Bomarzo, l’uomo ritrova la sua essenza divina e puΓ² godere del Mondo in uno stato di pura contemplazione.

Per informazioni su modalitΓ  di visita, servizi ecc.: www.sacrobosco.it

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β€œLa speranza Γ¨ il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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