L’Edera comune (Hedera helix) è una pianta sempreverde, la cui prima fioritura avviene a circa 10 anni di età.
I frutti sono costituiti da bacche globose di colore nero a maturazione, riuniti in formazioni sferiche.
Gli uccelli se ne cibano abbondantemente nei periodi invernali, mentre per l’uomo contengono una saponina, che irrita le pareti gastriche.
Rigogliosa ed onnipresente, ornamento di boschi, di case e giardini, l’Edera è, a torto, considerata da molti un parassita.
In realtà non sottrae nutrimento alla pianta a cui è avvinta: il suo abbraccio può essere mortale, solo se una crescita incontrollata causa la privazione della luce solare.
Pianta sacra a Dioniso, anche il suo precettore, Sileno portava una corona di Edera.
Si diceva che fosse cara a Dioniso, perché con le sue foglie gli aveva fatto ombra, quand’era bambino.
L’Edera è un’importante pianta magica contro gli spiriti maligni e simbolo di fedeltà.
Corone di Edera erano poste sul capo dei partecipanti alle feste bacchiche.
Secondo una leggenda, che riporta all’ambiente dionisiaco, l’Edera era il risultato di una metamorfosi voluta da Dioniso, per impedire la morte di un suo fedele, un giovinetto di nome Cisso, il quale si esibiva nelle feste in suo onore, con salti e acrobazie spericolate.
Era opinione comune fin dall’antichità, che l’Edera avesse la capacità di placare gli ardori del vino; forse per questo motivo Dioniso era raffigurato con una corona d’Edera in capo e con un tirso, al quale venivano avvolti rami d’Edera.
Si narra anche, che essa comparve subito dopo la nascita di Dioniso, per proteggerlo dalle fiamme che bruciavano il corpo materno.
Inoltre, la pianta avrebbe avvolto tutta l’abitazione, per attenuare le scosse di terremoto, che avevano accompagnato la folgore di Zeus.
Oppure si racconta che un giorno Dioniso, abbandonato dalla madre Semele, si fosse rifugiato sotto una pianta di Edera, a cui diede il nome.
Ma il mito più straziante, è quello che riferisce, che Cisso, figlio di Dioniso, morì all’improvviso mentre danzava per il padre.
A quel punto la dea Gea, impietositasi, lo mutò in Edera, che da allora porta il suo nome.
Gli antichi Greci rivestivano d’Edera gli altari di Imene, durante i riti nuziali; e gli stessi sposi, al momento del giuramento di eterna fedeltà, se ne scambiavano un rametto.
Nella mitologia celtica, è connessa al culto del serpente e del drago, simboli dell’oltretomba.
Le sue foglie perenni ne fanno il simbolo dell’immortalità.
Ma, per la sua natura invasiva, incarna la contaminazione del bene da parte delle forze del male.
Anche Cupido indossava sulla fronte coroncine d’Edera, ma ingentilite di boccioli di rosa, come simbolo d’imperituro amore.
Simbolo anche di fedeltà ed attaccamento, il suo significato nel linguaggio dei fiori è “dove mi attacco muoio” ed anche, “nulla può staccarmi”.
L’Edera è di buon augurio per San Valentino; infatti è il simbolo della continuità e della permanenza del desiderio, della tenerezza e dell’attaccamento morboso, della fedeltà in amore e nell’amicizia.
Le sue foglie a forma di cuore, si attaccano ai muri ed agli alberi, in modo “indissolubile”.
Ma essa ha anche un significato al negativo, in quanto esprime possessività, eccessivo attaccamento a persone, cose o luoghi, che soffoca soprattutto chi ne è l’oggetto.
Può significare anche, che siamo assillati da un problema o da una persona in maniera ossessiva e non sappiamo come liberarcene.
Fuori dalle osterie si appendeva, un tempo, una frasca d’Edera per segnalare la mescita del vino: era un amuleto, per rendere il vino innocente e spingere chi l’avesse bevuto alla sincerità ed alla profezia.
A Naso in Sicilia, nel giorno dedicato a San Cono (monaco secondo la disciplina dei Padri orientali che, di ritorno da un pellegrinaggio ai luoghi santi, avendo trovato defunti i suoi genitori, distribuì tutto il suo patrimonio ai poveri ed abbracciò la vita eremitica), il busto del santo, montato su una pesante macchina, viene portato in processione attraverso il paese che, per l’occasione, si orna di archi, piramidi di Edera e lampioni variopinti.
Alla macchina, inoltre, si legano le spighe, che dovranno essere mescolate al grano da semina.
L’Edera è spesso usata, insieme con l’agrifoglio, come decorazione natalizia.
Questo uso affonda le radici nelle leggende del Nord Europa, dove si dice servisse, appesa alle porte, agli stipiti e nelle stanze, a sventare gli scherzi dei folletti.
In Scozia, invece, era considerata utile per proteggere dal malocchio le vacche ed il loro latte
In India, per il motivo che si avviluppa alle piante, è emblema della concupiscenza.
Nell’alfabeto Ogham (tipo di scrittura che fu in uso soprattutto per trascrivere antiche lingue celtiche), l’Edera insegna che non è possibile essere del tutto certi del proprio autocontrollo, quando si è in presenza di ostacoli esterni; si può essere incapaci di agire all’inizio ma, attraverso l’esperienza e la ricerca interiore, si possono superare tutti gli ostacoli.
Per la somiglianza con una mano aperta, le foglie di Edera venivano usate nella magia simpatica, per curare le ferite degli arti superiori e, tutt’ora, la medicina popolare sostiene che esse possano sostituire le bende nelle ferite.
Con la cenere di Edera, si pulisce in maniera perfetta piccoli oggetti d’argento ed altri materiali preziosi.
Il decotto di foglie era usato nelle zone rurali, per il lavaggio degli indumenti di lana.
L’Edera è un’importante pianta magica contro gli spiriti maligni e simbolo di fedeltà.
Un’usanza popolare racconta che, la notte del 31 ottobre, ogni membro della famiglia mette una foglia di Edera, in perfette condizioni, dentro una tazza di acqua e la lascia in ammollo tutta la notte, senza toccarla.
Se al mattino la foglia è ancora intatta e senza macchioline, la persona che l’ha messa nella tazza può essere certo di vivere 12 mesi in piena salute, fino al seguente Halloween.
L’Edera ha un’energia ambivalente, infatti in magia, si usa per legamenti d’amore o per le maledizioni.
Bruciata in casa può portare l’allontanamento di un amore.
Per proteggere la casa, intrecciare una ghirlanda con tre rametti di Edera, legandoli con un nastro rosso.
Aggiungere dei campanellini ed appendere alla porta di casa o sopra di essa.
Si può preparare un talismano con l’Edera, con significato propiziatorio per ogni questione: conservare tre foglie essiccate e sminuzzate di Edera in un sacchettino di seta rossa, chiuso con un nastrino dello stesso colore, unitamente ad un foglio di carta bianca sul quale si scriverà, con una matita verde, il desiderio che sta a cuore.
Tenere il sacchettino a diretto contatto con la pelle.
Un rito tradizionale, che viene svolto nelle notti dedicate a Yule (Solstizio d’inverno) si avvale dell’Edera: raccogliere una foglia, possibilmente pensando a un quesito specifico, oppure semplicemente per sapere come sarà l’ anno seguente.
A casa, posare la foglia su una coppa d’ acqua e lasciarla così per tutto il periodo delle Dodici Notti.
Se la foglia si macchierà, è un presagio negativo che indica problemi, lacrime, malattie.
Se resta verde è un buon augurio.
Se l’Edera cresce spontanea attorno alla casa, indica protezione.
Le foglie sono impiegate per la divinazione.
Il 30 settembre ha inizio il mese celtico Gort, che significa Edera, che va dal 30 settembre al 27 ottobre.
I nati in questo periodo sono sensibili e contorti, sono attratti da tutto ciò che è arcano, misterioso ed insolito.
Per loro è determinante il rapporto di coppia, nonostante molto difficilmente riescano a trovare l’affinità che desiderano e, per questo motivo, esasperano il partner, oppure ritrovano la loro indipendenza con ricerche iniziatiche, occulte.
Sognare Edera è un ottimo segno per gli innamorati: infatti significa “amore tenace”, mentre appassita, denota rottura d’impegni e tristezza, sensazione d’intrappolamento in una relazione morbosa, dalla quale non si riesce a sfuggire, oppure in un problema di grandi dimensioni.
Pianeta: Saturno
Elemento: Acqua
Segno Zodiacale: Cancro