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ABETE BIANCO, IL PRINCIPE DEL BOSCO

Scritto da MadameBlatt

L’etimologia del termine italiano e latino “Abies” è probabilmente connessa con le declinazioni del verbo andare (vado).
In Grecia, l’Abete bianco “Elate” era sacro alla Dea Artemide, cioè alla Luna, protettrice delle nascite, in onore della quale si sventolava nelle feste dionisiache un suo ramo intrecciato con edera e coronato sulla punta da una pigna.

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Portava lo stesso nome dell’Abete bianco Elàte, la Dea della Luna Nuova, detta anche “Kaineides” (da kainizo che significa rinnovare, recare cose nuove).
Riguardo a Kaineides c’è anche una leggenda.
Un giorno la ninfa Kaineides fu posseduta da Poseidone che, in cambio, le chiese cosa desiderasse come dono d’amore.
Ed ella chiese di essere trasformata in un guerriero invincibile.
Divenne così il guerriero Kaineus, che in breve diventò re dei Lapiti.
Inorgoglito dal suo potere, Kaineus piantò una lancia d’Abete nella piazza del mercato, costringendo tutti ad offrirgli sacrifici.

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Zeus, sdegnato dalla sua presunzione, indusse i Centauri ad ucciderlo ed essi vi riuscirono, solo percuotendolo sul capo con tronchi di Abete.
Il mito adombra probabilmente un rito in onore della Grande Madre, che doveva consistere nell’innalzamento di un Abete bianco nella piazza del mercato e in una cerimonia rituale, in cui uomini nudi, armati di magli, percuotevano sul capo un’effigie della Madre Terra, per liberare lo spirito dell’anno nuovo.
L’Abete bianco (Abies alba), detto anche “Avezzo”, “Abezzo”, è un albero tipico delle foreste e delle montagne dell’Emisfero boreale.
Soprannominato il “principe del bosco”, può raggiungere un’altezza di 50 metri.
Nella sua corteccia sono presenti delle sacche, da cui è possibile estrarre la famosa “Trementina di Strasburgo” o “di Alsazia”, utilizzata soprattutto per le vernici.
Contrariamente all’Abete rosso, gli strobili dell’Abete bianco (i cosiddetti “coni”) sono disposti verticalmente verso l’alto e sono presenti quasi unicamente nei rami superiori della chioma.

Dopo la maturazione dei semi, verso la fine di settembre, i coni non si staccano cadendo integralmente al suolo, ma tendono piuttosto a sfaldarsi, rimanendo comunque attaccati all’albero.
Non appena le scaglie squamose si aprono, i semi fuoriescono e si disperdono volteggiando nell’aria, mentre il “torsolo” interno nudo rimane ancora a lungo attaccato ai rami della chioma.
Gli operatori specialisti del settore ritengono spesso che, se comparato con quello dell’Abete rosso, il legno di Abete bianco sia di qualità inferiore o addirittura scadente.

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Nell’Europa centrale i rami di Abete bianco vengono apprezzati a scopo decorativo, per preparare corone dell’Avvento e come materiale di copertura.
Anticamente, tra il XV e il XVIII secolo, l’albero era utilizzato, data la notevole altezza dei suoi fusti, come „albero di maestra“ per le navi, mentre ancora oggi, soprattutto nell’Europa centrale, gli esemplari più giovani vengono utilizzati come „alberi di Natale“, al posto del più usato Abete rosso, in quanto i suoi aghi sono aromatici e resistenti, cadendo molto più tardi, rispetto a quelli dell’Abete rosso.
Oggi, però, l’Abete bianco è poco utilizzato come albero di Natale, è stato infatti, in gran parte sostituito dall’Abete del Caucaso (che ha un fogliame più denso e attraente), dall’Abete rosso (più diffuso ed economico) e da altre specie.


Nel 1865, frate Agostino Martini da Sant’Agata di Mugello, speziale del convento, ideò un liquore con gli estratti di questa pianta, chiamato „Gemma d’Abeto“, ancora oggi prodotto dai frati Servi di Maria di Monte Senario (Firenze).
Invece, i monaci di Camaldoli, in provincia di Arezzo, producono un liquore chiamato „Lacrima d’Abeto“.
A Spelonga, durante la „Festa Bella“, si taglia un Abete bianco e, in 3 giorni, si trasporta a mano in paese, per rievocare la Battaglia di Lepanto.
Dall’Abete bianco si ricava il „miele di melata“, molto apprezzato in Europa centrale.

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Secondo la mitologia degli alberi celtici, l’Abete bianco è l’albero del giorno del Solstizio d’Inverno.
In Esoterismo, si brucia per purificare una stanza dalle vibrazioni negative.
Questo è un meraviglioso incenso, per curare e rafforzare il corpo fisico, emotivo e spirituale.
Il profumo apre il cuore e aumenta la resistenza.
L’Abete bianco è usato per la magia che coinvolge potere, intuizione, progressione, protezione, cambiamento, rinascita femminile e nascita.
L’Abete bianco e il Tasso sono fratelli, in piedi l’uno accanto all’altro nel cerchio dell’anno e il loro fogliame è quasi identico.
Tuttavia il Tasso è conosciuto come l’albero della morte, mentre l’Abete bianco è l’albero della nascita o della rinascita.
L’Abete bianco era un albero sacro per i Druidi, che sentivano che rappresentava la speranza.
Il legno di Abete bianco viene utilizzato per “mutaforma” e magia, che coinvolga il cambiamento, poiché offre una chiara percezione del presente e del futuro.

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PIANETA: Luna-Giove
ANIMALI: Pavoncella, mucca rossa, aquila
PIETRE: Tormalina, Ambra

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“La speranza è il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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