Noto sin dall’antichità, il Corniolo (Cornus mas) è indicato da Virgilio nell’Eneide, come il materiale di cui sono costituite lance e giavellotti (“Itala cornus”, giavellotto italico); inoltre, un’antica leggenda vuole, che piante di Corniolo siano state utilizzate per costruire il Cavallo di Troia.
Infatti, una delle molte leggende legate alla fondazione di Roma narra che dal giavellotto di Romolo, scagliato quanto più lontano possibile per segnare il limite dei confini della nuova città, sul colle Palatino, sia nato proprio un Corniolo, successivamente venerato per molti secoli.
E’ consacrato a Marte.
Il suo nome deriva da una radice indoeuropea “Kar” (essere duro), passando attraverso il vocabolo latino, che indicava appunto il corno, a sottolineare una delle principali caratteristiche del legno di questa pianta, l’eccezionale robustezza, evidenziata anche dal suffisso “mas” (maschile, quindi forte, robusto).
Forse per questo, circola la leggenda che il “Cavallo di Troia”, di omerica memoria, fosse realizzato in legno di Corniolo.
In inglese è chiamato “Dogwood”, in quanto è associato con l’eroe celtico irlandese Cuchulainn, il cui nome significava “il cane di Cuchulainn”, in riferimento alla sua lealtà.
Le sue bacche sono drupe commestibili, simili ad olive di colore rosso e vengono utilizzate, per produrre aceti, liquori, gelatine e dolci.
Esso è un ottimo legno da pipe, in quanto molto resistente alla combustione, ed è utilizzato anche per bastoni da passeggio, attrezzi agricoli e ingranaggi, piccole sculture.
Lavorato, si presenta infatti liscio e lucente come corno levigato o pietra dura.
I rami della “Sanguinella” (Cornus sanguinea, che deve il suo nome alle foglie rosse dell’autunno e al legno duro dei suoi rami) in particolare, sono considerati ottimi per gli spiedi da carne.
Anticamente, era utilizzato per la produzione di “bacchette magiche”.
Il Corniolo, pertanto, è uno dei legni preferiti da Garrick Olivander, in “Harry Potter”.
Nel 1613, l’inquisitore De Lucre scrisse, che la corteccia ed i semi erano usati dagli stregoni, per preparare un veleno.
Nell’oroscopo celtico, rappresenta i nati dal 1 al 10 aprile e dal 4 al 13 ottobre. Dona una vita affettiva, vista la loro predisposizione ad una potente fertilità, ricca di amori, avventure, colpi di fulmine, vissuta con gioia e leggerezza.
Il Corniolo è sacro agli Elfi a Beltane, in quanto porta la magia della fioritura, l’evocazione dei propri antenati, il rinnovamento dei cicli di fertilità, la consacrazione di rituali o fuochi del focolare, donazione di conforto o guarigione, e incantesimi di esilio e protezione.
In occasione di nascite o morti, in Grecia ed in Asia, si bruciavano rametti di Corniolo davanti alle porte della casa, oppure ci si spalmava un unguento realizzato con i suoi fiori, per proteggere l’abitazione dal malefico influsso delle potenze demoniache.
La scrittrice Tess Whitehurst, nel suo libro “The Magic of Trees”, paragona il Corniolo a un cane! Dice che il Corniolo ti protegge da ciò che ti ferisce e, come un cane, ti aiuta a determinare chi e cosa dovrebbe essere escluso dalla tua vita.
Portato come un amuleto, il legno di Corniolo ti fa comprendere, da quale persona dovresti allontanarti o da quale situazione.
Durante l’Era vittoriana, fiori di Corniolo venivano galantemente donati da potenziali corteggiatori, a donne non sposate.
Se la donna restituiva i fiori, significava che non era interessata, se li conservava significava che c’era interesse reciproco.
Inoltre, i fiori erano visti come simboli della crocifissione di Gesù.
Infatti, secondo una leggenda, gli alberi di Corniolo una volta crescevano grandi come querce in Israele, quindi furono usati per costruire la croce di Gesù.
Dopo la resurrezione, Gesù vide quanto fosse triste il Corniolo, quindi lo trasformò in un piccolo albero contorto, che non avrebbe mai più potuto essere usato come croce.
Si dice, che un albero di Corniolo sia un’eccellente protezione, se piantato intorno alla tua casa.
Inoltre, l’uso di pezzi di corteccia di Corniolo e dei suoi fiori nella cuccia di un cane in convalescenza, gli garantirà una rapida guarigione.
Nel linguaggio dei fiori, il fiore di Corniolo significa “amore che sfida le avversità”.
Una leggenda Cherokee racconta, che i Cornioli erano minuscoli esseri simili alle fate.
Questi esseri vivevano nella foresta, dove aiutavano silenziosamente gli umani a imparare a vivere in armonia con gli alberi.
Erano molto protettivi, soprattutto nei confronti dei bambini, degli anziani e dei malati.
Essi compivano segretamente atti di gentilezza casuali, senza riconoscimento.
Per questo motivo, il Corniolo incoraggia a combinare riservatezza e pensiero magico, mentre compiamo atti di gentilezza casuali.
Ci fa tenere i nostri piani per noi, soprattutto perché aiutano gli altri a cambiare la loro vita.
Quando ti senti particolarmente malinconico, e pensi che piangere avrebbe un potere catartico, siediti sotto un Corniolo: ti aiuterà a far uscire il tuo dolore in modo più completo.
Metti la linfa del Corniolo su un fazzoletto alla vigilia di mezza estate.
Questo esaudirà qualsiasi desiderio tu abbia, se lo porterai con te fedelmente.
Mentre le foglie o il legno possono essere collocati in amuleti protettivi.
Il Corniolo è utile in qualsiasi riunione, quando i partecipanti devono mantenere la fiducia riguardo agli argomenti di discussione, e per aiutare a mantenere una mente aperta.
Esso può essere utilizzato per mantenere privati i propri scritti, per per custodire i diari segreti.
L’olio di fiori di Corniolo è prezioso nella corrispondenza, in quanto rende leggibile il testo solo al destinatario.
Usa i fiori in polvere o la corteccia, come incenso per il tuo spazio sacro.
Trovare un Corniolo, mentre si passeggia ignari, ha un significato: ci ricorda di essere cauti durante questo periodo di cambiamento e transizione.
Ci incoraggia a continuare a prenderci cura e proteggere gli altri, mentre offriamo gentilmente gesti d’aiuto.
Questo è un momento eccellente per stare nella natura e riflettere sugli aspetti magici della nostra vita, e su come possiamo tranquillamente donarli al mondo.