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CAFFE’, L’AMARA INVENZIONE DI SATANA

Scritto da MadameBlatt

Il Caffè, dall’arabo “qahwa” = “bevanda stimolante”, è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di un arbusto o piccolo albero sempreverde, Coffea.
Questa pianta, superata l’età di almeno sei anni, può produrre dei frutti rossi: sono drupe che contengono due semi i quali, tostati, si utilizzano per preparare la bevanda di Caffè.
Maturano solitamente a partire dall’autunno, ma è facile trovare sulla stessa pianta boccioli e frutti a diversi stadi di maturazione.
Originariamente, la pianta proveniva dagli altopiani etiopi.

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Con il tempo, le esigenze commerciali ne hanno diffuso la coltivazione in gran parte delle zone tropicali, dal Sud America all’India.
L’esemplare più usato, dal quale si estrae la nota bevanda, è il Coffea arabica, seguito dal Coffea canephora ed il Coffea liberica.
La pianta di Coffea arabica è originaria della regione Caffa, in Abissinia, da cui giunse nello Yemen e successivamente alla Mecca e Medina, dove prese il nome di Qahvaè.
La bevanda solare, che si ricava dai semi della pianta del Caffè, piacque moltissimo agli Arabi, che la usarono come sostituta di altre bevande fermentate, a loro proibite dal Corano.


I pellegrini la diffusero rapidamente in ogni luogo, facendola credere originaria dell’Arabia.
Da questo fatto deriva anche il suo nome specifico “arabica”.
Nel Medioevo, non si sapeva quasi nulla del Caffè in Occidente; questo aroma fece la sua comparsa in Europa nel XVI sec. e la sua larga diffusione si fa risalire alla sconfitta delle truppe turche, in assedio a Vienna nel 1683.
I Turchi, ritirandosi, lasciarono grandi quantità di Caffè agli Austriaci, che cominciarono così ad apprezzare il suo gusto.
I Turchi stessi la usavano come bevanda eccitante, per mantenersi svegli.
E’ proprio in Austria, che vennero aperte le prime caffetterie in cui, oltre al Caffè, si servivano dolci e bevande.

Pietro Longhi

Madame De Pompadoure

Questi locali trovarono la loro massima diffusione nel XVIII sec., con i famosi Caffè di Vienna, Parigi e Venezia, diventando luoghi di delizie, ma anche di incontri e scambi, riservati all’ozio e al piacere.
Nel 1700, la pianta del Caffè venne introdotta in Sud America, in particolare in Brasile, dove trovò il suo ambiente ideale, tanto che questa coltivazione è diventata la principale risorsa economica del Paese.
Oggi il Caffè viene prodotto in tutta la fascia tropicale di Africa, America ed Asia, ed il suo consumo è largamente diffuso.
In Italia, in particolare, ha assunto l’importanza di un rito.
Nella città di Napoli, la bevanda venne trasformata e migliorata con la celebre invenzione della caffettiera “napoletana”.

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Il Caffè migliore si ottiene dalle piantagioni situate sopra i 1800 metri di altitudine.
Per una migliore conservazione del Caffè macinato, è consigliabile mantenere il prodotto in luogo fresco, anche in frigorifero.
Il Caffè, quindi, è una bevanda ottenuta dalla torrefazione e macinazione dei semi della Coffea.
In passato, la tostatura veniva effettuata in tamburi perforati, posti sopra ad una fiamma lenta a gas.
Oggi è un procedimento molto più veloce: la tostatura è effettuata alla temperatura di 270°C., per 130 secondi.
Carlo Goldoni fu l’autore di due splendide commedie a tema: “La bottega del Caffè” e “La sposa Persiana”.

Pietro Longhi

Pietro Longhi

Nella seconda, la schiava Curcuma dava al suo padrone la ricetta del Caffè in versi.
Nel 1764, i fratelli Pietro ed Alessandro Verri fondarono un periodico, “Il Caffè, ossia brevi e vari discorsi”, che diventò uno dei punti di riferimento della cultura illuministica italiana.
Il Caffè viene consumato come bevanda in Occidente, da circa trecento anni, ma la scoperta delle sue doti in Oriente si perde nei diversi racconti leggendari.
Una leggenda narra, che l’arcangelo Gabriele avrebbe donato a Maometto, che si stava assopendo, una bevanda ricavata dalla pianta del Caffè.
Al Profeta bastò qualche sorso per riprendersi.
Subito dopo, si sentì così vigoroso, da disarcionare 40 uomini ed appagare 40 donne.


Una seconda leggenda, ambientata verso la metà del 1250, narra di un povero derviscio penitente, originario della città di Moka, che fu esiliato su di una montagna.
Per sopravvivere, consumava quello che trovava.
Un giorno, si preparò un decotto con foglie e frutti dell’albero del Caffè e, non appena lo consumò, si senti rinvigorito; decise così di proporlo alla gente che si recava a visitarlo.
In una terza leggenda, si racconta di alcuni pastori, che si accorsero che le loro capre erano diventate insolitamente inquiete, non dormivano più.
Chiesero aiuto a dei monaci, i quali spiegarono loro di averle viste consumare le drupe carnose di un arbusto della zona, che nessuno aveva considerato.
Vennero effettuati molti esperimenti, fino a quando uno dei monaci non riuscì a ricavarne una bevanda nera ed aromatica.

London Coffee House

La bevanda ricavata dalla Coffea arabica ha influenzato anche la pittura.
In Italia, il pittore Pietro Longhi dipinse spesso i Veneziani, mentre la sorbivano.
Quando il Caffè fu introdotto per la prima volta nell’Europa occidentale, fu accolto con sospetti e pregiudizi.
Non si sa con certezza, se fosse a causa del gusto amaro, della sua connessione con magia e misticismo, per le sue proprietà afrodisiache o perchè fosse così popolare tra i Musulmani, ma i Cattolici divennero molto sospettosi nei confronti del Caffè, arrivando addirittura a definirla “l’amara invenzione di Satana”.
Papa Clemente VIII, tuttavia, assaggiò personalmente il Caffè e se ne innamorò all’istante.
Dichiarò che la “bevanda del diavolo” era così deliziosa che, invece di rifiutarla, era necessario un battesimo, in modo che potessero ingannare il diavolo e bandire tutta la magia oscura dal Caffè.

Papa Clemente VIII

Quindi la prossima volta che qualcuno ti dice che il Caffè fa male, puoi dirgli che è stato ufficialmente benedetto nientemeno che da un Papa…

 

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In esoterismo, il Caffè solleva il corpo eterico (o vitale) fuori da quello fisico, in modo tale che quest’ultimo venga percepito, come un solido fondamento per l’altro.
Esso fa sentire la differenziazione fra i due corpi, provocando un sollievo improvviso alla struttura fisica e favorendone la coerenza logica, insieme con un tipo di pensiero concreto, per un rafforzamento della stabilità.
Il Caffè, da sempre, è utilizzato come veicolo per attuare incantesimi d’amore o di allontanamento, per eliminare blocchi emotivi, disegnare nuove idee creative o generare energia motivazionale per un progetto importante a scuola o al lavoro, offrendo alcuni sorprendenti benefici metafisici.

Vediamone qualcuno.

♦”Accelerare un incantesimo
Cospargere fondi di Caffè sull’altare per “accelerare” le tue intenzioni e fare le cose più velocemente. Pulisci periodicamente il Caffè cosparso e sostituirlo con quello fresco. Ripeti tutte le volte che è necessario, finché le cose non iniziano a muoversi.

♦“Aprire il Chakra della gola
Ti riesce difficile parlare in pubblico? Vuoi parlare alle riunioni, ma non riesci mai ad aprire bocca? Se lotti costantemente per trovare le parole giuste per esprimerti, tieni del Caffè vicino alla tua zona di azione ed ungi il Chakra della gola prima degli eventi, che richiedono la tua eloquenza.

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♦“Meditazione
Metti una bustina di chicchi di Caffè forti nel tuo spazio di meditazione, per una concentrazione più profonda. Così, c’è molto più potenziale per la tua creatività. Puoi metterlo in un grazioso barattolo e fare dei buchi nel coperchio, o anche creare un “giardino zen”, ma usando i fondi di Caffè invece della sabbia.

♦“Eliminare i blocchi
Usa il Caffè in incantesimi o rituali, per eliminare i blocchi mentali e spirituali. Se ti ritrovi a ripetere gli stessi schemi emotivi più e più volte, o non riesci ad andare oltre un certo insieme di circostanze o modo di pensare, includi il Caffè nei tuoi rituali, per liberare la tua energia personale e liberare più “flusso” la tua vita.

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♦“Incantesimi di creatività
Se soffri di blocco dello scrittore, o non riesci a capire come modificare al meglio la tua arte, includi il Caffè negli incantesimi creativi, per stimolare l’ispirazione. Se il lavoro è pratico, prova a pulire i tuoi strumenti creativi (penna, pennello, tornio, scalpello, qualunque cosa) con un infuso di Caffè e alloro, quindi lasciali asciugare all’aperto, per assorbire l’energia creativa del Sole.

♦“Incantesimi per la perdita di peso
Stai cercando di perdere peso? Aggiungi un po’ di chicchi di Caffè a un sacchetto dell’incantesimo, insieme con una scheggia di granato e alcune foglie di menta essiccate, per aiutare a controllare le tue voglie di cibo. Se scopri che la tua forza di volontà sta calando, porta il sacchetto sempre con te. Inspiralo, secondo necessità, per calmare la mente e ripristinare le tue buone intenzioni.

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♦“Pulire il tuo mazzo di tarocchi
Metti i chicchi di Caffè all’interno della scatola o della busta, in cui conservi le tue carte dei tarocchi, come alternativa alla salvia, per mantenere il tuo mazzo libero dall’energia negativa e pronto per essere utilizzato per la tua prossima lettura.

♦“Aumentare la voglia di lavorare
Se ultimamente ti senti troppo rilassato al lavoro, o non riesci a trovare entusiasmo nella professione, metti una bustina con fondi di Caffè, e qualche goccia di olio essenziale di noce moscata, vicino all’angolo sud della scrivania, per far ripartire gli ingranaggi.

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♦“Rimuovere malefici
In termini di magia pratica, il Caffè ha il potere di rimuovere maledizioni e cose sgradevoli dalle persone (inclusi gli spiriti cattivi), motivo per cui si trova in diverse riti.

♦“Divinazione
I fondi di Caffè sono usati per la divinazione più o meno allo stesso modo delle foglie di Tè.

A tal proposito, leggi i miei due articoli:

https://www.madameblatt.it/?s=caffeomanzia

https://www.madameblatt.it/?s=tasseomanzia

Ed infine, ecco un incantesimo, che potrebbe rivelarsi utile…

 

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COME RISVEGLIARE L’ARDORE NELLA DONNA FRIGIDA
80 gr. di alcool a 95°
150 gr. di Rhum
150 gr. di acqua di fonte
6 gr. di tintura di cannella
30 gr. di infuso di Caffè
40 gr. di sciroppo di gomma arabica
9 gocce di tintura di verbena.
Miscelare il tutto.
Nel giorno che precede la Luna piena, esporre ai raggi lunari il vaso contenente gli ingredienti, avendo cura di avvolgergli intorno un indumento intimo o un fazzoletto (usati) della donna, a cui è destinato il filtro.
Eseguire questo procedimento per 5 giorni consecutivi.
Farle bere questo liquore, nella dose di un bicchierino, dopo il tramonto del sole, ed un altro prima di coricarsi, finché non si avrà finalmente la risposta erotica desiderata…

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“La speranza è il tappeto magico che ci trasporta dal momento presente nel regno delle infinite possibilità” (H. J. Brown)

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