“… unguento unguento
mandame alla noce de Benevento
supra acqua et supra vento
et supra omne maltempo “.
Il Noce è conosciuto sin dai tempi più antichi e proviene dalle regioni dell’Asia occidentale.
Il suo nome scientifico è “Juglans regia”, “ghianda di Giove” che, facendo anche riferimento al glande, è simbolo di fecondità e fertilità.
I Greci pensavano che fosse stato importato in Europa dai re persiani, pertanto lo chiamavano “Karya basilica” (noce regale) ed il suo nome era legato alla leggenda mitologica del dio Dioniso ed al suo amore per la principessa Caria.
“Dioniso, ospite nella casa di Dione, re della Laconia, non seppe resistere al fascino di Caria, una delle figlie del re, di cui s’innamorò, riamato.
Poi ripartì per il suo viaggio intorno alla Terra.
Quando finalmente lo concluse, tornò nella casa di Dione, spinto dall’amore per quella giovane.
Le sorelle di Caria, incuriosite, cominciarono a spiarlo, raccontando tutto al re.
A nulla valsero gli avvertimenti di Dioniso: le due sorelle non riuscivano a resistere alla tentazione; sicché il dio decise di punirle facendole impazzire, per poi mutarle in rocce.
Caria ne morì per il dolore; ma Dioniso, che l’aveva tanto amata, la trasformò in un Noce dai frutti fecondi”.
Artemide, sorella di Apollo e molto legata a Dioniso, raccontò questa storia ai Laconi che, successivamente, eressero in suo onore, chiamandola “Artemide Cariatide”, un tempio dalle colonne scolpite in legno di Noce modellato in sembianze femminili, che furono dette “Cariatidi” (personificazioni del destino, che portavano via ogni eroe quando moriva.
Erano raffigurate come esseri alati, neri, con grandi denti bianchi ed unghie aguzze, intente a straziare i cadaveri ed a bere il sangue dei morti e dei futuri).
Un’altra leggenda narra, che il famoso “Nucillo” (un liquore, “Nocino di Sorrento”) debba essere preparato con le Noci raccolte la notte di S. Giovanni, 24 giugno, poiché la rugiada di quella notte è considerata magica e medicamentosa.
Nella simbologia popolare, la Noce evoca il ternario sacro che presiede ad ogni manifestazione: corpo (guscio), spirito (mallo), anima (gheriglio).
Ha anche il significato di “protezione dagli sguardi dei profani”, grazie al suo involucro.
Il legame del Noce con divinità femminili si è tramandato anche nella cultura medioevale, come testimonia la leggenda del “Noce di Benevento”.
Si narra che, nella notte di S. Giovanni, le streghe sciamassero a migliaia nei cieli, recandosi al gran Sabba che si teneva, appunto, sotto il Noce di Benevento.
Queste streghe erano soprannominate “Janare”, in onore di Artemide, in quanto sue seguaci, la quale aveva ereditato le funzioni di Caria.
Quell’albero era molto vecchio perché, nel VII secolo, sotto il regno di Costante II, il vescovo Barbato l’aveva fatto sradicare, per stroncare alcune pratiche pagane, che vi si celebravano durante i Sabba.
Al primo tentativo di reciderlo, apparve il diavolo, nelle sembianze di un serpente.
In seguito, alla morte del vescovo, il Noce rinacque, facendo riprendere i riti janari.
La convinzione che streghe e demoni prediligessero il Noce, per i loro Sabba, era diffusa in tutta Italia.
Gli antichi Romani, durante la festa “Cerealia” o le cerimonie nuziali, effettuavano la “sparsio nucum”, nelle quali si gettavano Noci lungo la strada, come auspicio di fecondità.
A Roma, una leggenda narra, che la chiesa di Santa Maria del Popolo fu costruita per ordine di Pasquale II, nel luogo in cui precedentemente vi era un Noce, intorno al quale migliaia di diavoli danzavano nel cuore della notte.
Anche a Bologna si credeva, fino al secolo scorso, che le streghe si riunissero sotto questi alberi.
Nelle campagne si dice, ancora oggi, che non conviene riposare, e tanto meno dormire, all’ombra di un Noce, perché ci si potrebbe risvegliare con una forte emicrania, se non addirittura con la febbre.
E si crede che, se le radici dell’albero penetrano nelle stalle, faranno deprimere il bestiame.
Effettivamente le sue radici, come le foglie, contengono una sostanza tossica, la “juglandina”, capace di provocare la morte di molte piante che crescono nelle vicinanze.
Può anche aumentare l’alcalinità del suolo intorno alle radici.
Alcune piante, come il lampone nero o il mirtillo rosso, non hanno difficoltà a crescere sotto il Noce.
Altri, come pomodori, pini, mele o betulle, non possono crescere e saranno avvelenati dalla juglandina.
Questo è stato ben noto e documentato per secoli, fino a Plinio il Vecchio che scrisse: “L’ombra degli alberi di Noce è veleno per tutte le piante nel suo raggio d’azione”.
La juglandina è concentrata nei gusci di noci, radici e germogli; in misura minore, si trova anche nelle foglie e negli steli.
In Belgio, le ragazze che vogliono sposarsi, il giorno di San Michele, mescolano noci vuote a piene, afferrandone una a caso con gli occhi bendati: se prendono la noce piena, troveranno presto marito.
Una leggenda slava narra che, il giorno del diluvio universale, le persone giuste, destinate a ripopolare il mondo, si salvarono grazie ad un guscio di noce, dentro al quale raggiunsero la terraferma.
Si dice che una noce con tre setti sai un ottimo portafortuna.
Ed anche che, se si mette una noce sotto il piede di una sedia, sulla quale è seduta una strega, questa non riuscirà più ad alzarsi.
Tenuta in una tasca, allontana sortilegi e malattie, oltre a favorire i parti.
Anticamente, agli ammalati si donavano 9 noci, per una pronta guarigione.
Nella tradizione Hoodoo, le foglie ed i frutti delle Noci sono usate per mettere i Jinx (affascinatura/incantesimo) sulle persone.
Le Noci sono usate anche per “innamorarsi”.
Catherine Yronwode (scrittrice, editrice e praticante americana di magia popolare), nel suo libro “Hoodoo Herb and Root Magic”, descrive un rituale, in cui si prepara un tè di nove noci nere (intere), bollite in tre litri d’acqua, bollendolo fino a quando l’acqua evapora fino a 1 litro.
Poi, fare il bagno in quest’acqua, rinunciando ai legami con il vecchio partner, e buttare l’acqua a un bivio o contro un albero.
Questo tipo di bagno, ovviamente non si può fare nella vasca da bagno, di solito viene fatto in una vasca più piccola.
Il Noce è legato a poteri mentali, infertilità, salute e desideri.
Portare con sé una Noce, può rafforzare il cuore e mitigare i reumatismi.
Se ti viene regalato un sacchetto di Noci, i tuoi desideri saranno esauditi.
Se invece lo regali, auspichi al ricevente tanta energia o l’inizio di nuovi progetti.
Si possono posizionare foglie di Noce intorno alla testa (o in un cappello), per prevenire mal di testa o colpi di sole.
Si racconta, che una donna che voleva rimanere senza figli dopo il matrimonio, poteva mettere le Noci nel suo corpetto il giorno del suo matrimonio: ogni Noce rappresentava un anno di assenza di figli.