Quanti di noi, soprattutto nel periodo estivo, amano bere il sorbetto?
Ai nostri giorni è una bevanda molto comune, eppure in Turchia c’è una bellissima tradizione, degna di essere raccontata…
Sto parlando del Lohusa Şerbeti.
Ma facciamo prima un piccolo passo indietro, nelle antiche tradizioni del passato.
Il Şerbeti (turco) storicamente era una bevanda analcolica alla frutta fresca effervescente o ghiacciata, preparata con rosa canina, ciliegie di corniola, rosa o liquirizia e una varietà di spezie.
Essa visse il suo periodo d’oro nell’Impero ottomano, fu creato dai Turchi ed emerse come bevanda tradizionale, bevuta a tutte le ore del giorno anche nell’XI secolo.
Il Şerbeti influiva sulla vita quotidiana e sui modelli comportamentali tradizionali nell’Impero ottomano.
Era una delle leccornie più importanti e prelibate, che non mancavano nei tavoli pubblici, che venivano preparate in vari modi, e andavano servite agli ospiti che arrivavano improvvisamente in ogni casa.
C’erano Şerbeti prodotti appositamente per i Sultani, che la gente comune non poteva assaggiare; erano fatti con ingredienti provenienti da varie parti dell’Impero.
Si chiamavano Şerbeti Hummaz, Reybas ed Anberbaris.
I Şerbeti più popolari del palazzo erano fatti con rosa, giglio, viola, gelsomino, olivastro e fiori di loto.
Il più importante era il Şerbeti a base di fiore di loto, che cresce in acqua dolce e ha una quantità molto limitata.
Altre prelibatezze includevano il Şerbeti Nevruz servito all’inizio della primavera, Şerbeti Pellegrino per coloro che andavano in pellegrinaggio, il Şerbeti per la circoncisione dei ragazzi, Şerbeti Hammam, Şerbeti Malocchio, Şerbeti per rimanere incinta, Şerbeti della parola, Şerbeti dei morti, Şerbeti per il matrimonio.
Nei tempi antichi, era conosciuto come uno dei rimedi naturali, per curare malattie come il morbillo e la polmonite.
Nei giardini dei palazzi ottomani, spezie e frutti da utilizzare per il Şerbeti venivano coltivati sotto il controllo dei farmacisti e dei medici del palazzo.
Inoltre, fino a poco tempo fa, speciali ciotole, con il gambo rivestito da pietre d’argento, venivano utilizzate per presentare il Şerbeti alle cerimonie di fidanzamento e nelle case delle famiglie benestanti.
Al giorno d’oggi, il giorno dopo il fidanzamento, la ragazza invia un messaggero ed invita i parenti della famiglia e i vicini importanti a bere un Şerbeti.
Ci sono anche alcune regioni che continuano la tradizione di offrire Şerbeti dopo il matrimonio e la circoncisione.
Nel periodo ottomano, era una bevanda indispensabile nei mercati e nelle fiere, e oggi si cerca di mantenere viva questa tradizione, come elemento turistico.
Se hai qualcuno intorno a te che ha partorito di recente, o se hai avuto almeno un parto, potresti trovare interessante ciò che sto scrivendo.
Quando nascevano i figli dei Sultani ottomani, il Şerbeti veniva distribuito a coloro che venivano in visita.
C’era la tradizione di inviare Şerbeti al Gran Visir, soprattutto il terzo giorno di nascita.
Şerbeti di vari ingredienti venivano posti in preziosi contenitori d’oro, d’argento e cristallo, e serviti da concubine a chi veniva a far visita al neonato.
Da questo nasce il Lohusa Şerbeti, il sorbetto puerperale.
Lohusa è il periodo di 40 giorni, durante il quale puerpera e bambino non escono di casa.
Il sorbetto era offerto come simbolo ben augurale, affinché il latte materno fosse abbondante e fertile ed il bambino trascorresse dolcemente il periodo dell’infanzia.
Non sarebbe sbagliato dire che il sorbetto puerperale, considerato una delle tradizioni turche più dolci, è un fondamento indispensabile per le mamme che partoriscono.
Tant’è che anche oggi, alcuni ospedali possono offrire questa delizia alle mamme che partoriscono come sorpresa, visto che il sorbetto puerperale addolcisce i palati non solo della mamma, ma anche di tutti coloro che vanno in visita.
Il Lohusa Şerbeti si prepara con uno zucchero rosso, noto anche come zucchero di crespino e mirtillo rosso.
Questo zucchero rosso, utilizzato da molti anni e facilmente reperibile nelle erboristerie, comprende diverse spezie, soprattutto chiodi di garofano, zucchero e coloranti naturali.
E’ usato per colorare alcuni dolci, oltre a fare il sorbetto.
Sembra che abbia un effetto positivo sull’aumento del latte delle madri che hanno partorito da poco ed allattano.
Grazie alle sostanze benefiche che contiene, può aumentare la qualità del latte materno.
Si dice che il sapore e l’odore rendano più apprezzabile il latte materno al bambino.
Protegge la salute generale non solo delle mamme, ma di chiunque lo beva, per le proprietà terapeutiche delle spezie contenute nel sorbetto.
Consumato tiepido, svolge anche un ruolo importante nel rapido recupero dal mal di gola.
È anche noto per rilassare lo stomaco e supportare il sano funzionamento del sistema digestivo.
Quando visiti un neonato in Turchia, ti verrà inevitabilmente servito il Lohusa Şerbeti, che può essere caldo o freddo, a seconda della stagione.
Il Lohusa Şerbeti si ottiene mettendo una specie di zolletta di zucchero (zucchero di crespino), aromatizzata con spezie e tinta di rosso, chiamata Lohusa Sekeri, in un po’ d’acqua e poi mescolando e bollendo con alcune spezie come cannella, ginger e chiodi di garofano.
Solitamente il Lohusa Şerbeti è rosso, ma c’è anche una variante conosciuta come sorbetto puerperale blu.
L’unica differenza è che contiene, appunto, colorante alimentare blu.
Le neo mamme “Lohusa” indossano sempre un nastro rosso, poiché si ritiene che ciò impedirà alla madre di soffrire di una malattia febbrile, chiamata “febbre di Lohusa”.
Monete d’oro e le Mashallah d’oro (medaglietta dedicata ad Allah) portate da parenti e amici sono appuntate sul cuscino del bambino.
Anche un nastro giallo o una copertina gialla viene messo sul letto del bambino, per evitare l’ittero.
Inoltre, si lega un nastro alla gola della caraffa contenente Lohusa Şerbeti se il bimbo è un maschio, si lega al coperchio se è femmina.
Questa bevanda era anche tradizionalmente distribuita dopo le preghiere Tarawih (preghiera straordinaria, recitata dai Musulmani da un’ora e mezzo dopo il tramonto a poco prima dell’alba, in cui è stato rivelato il Corano a Maometto), in occasioni religiose e giorni speciali durante il Ramadan.
Ma ora vediamo la ricetta.