L’Ametista è una varietà violacea di quarzo, i cui giacimenti principali si trovano in Bolivia, Brasile, India, Madagascar, Messico, Russia, Uruguay ed USA.
In Italia, esistono piccole formazioni in provincia di Trento, Bolzano, Sassari, Grosseto e Torino.
Il termine deriva dal greco “améthystos” = “non ebbro”.
Infatti anticamente, l’Ametista era nota per la sua capacità di favorire la lucidità mentale e si utilizzava nelle feste dedicate a Bacco, per il suo potere di mantenere sobrio chi la teneva con sé.
Tra i Greci ed i Romani, una particolare etichetta comportamentale imponeva, infatti, ai commensali di bere vino in coppe di cristallo, ogni volta che l’ospite accostava la sua alle labbra.
Egli però si limitava a bere acqua pura in un calice d’ametista, i cui riflessi viola “coloravano” l’acqua, dandole l’apparenza del vino.
Così l’ospite poteva rimanere signorilmente sobrio, mentre i suoi commensali cedevano all’ebbrezza.
Ai tempi dei Greci e dei Romani, anelli di bronzo con un’Ametista erano considerati antidoti contro il male.
Durante il Medioevo, l’Ametista era più costosa del diamante ed era utilizzata dall’alto clero e dalla nobiltà, nell’anello dei cardinali, dei re, dei duchi come simbolo di potere assoluto, poiché chi conosceva lo spirito poteva dominare anche la materia.
Non sorprende, quindi, che questa gemma fosse molto amata anche dal clero cattolico, in quanto si riteneva che favorisse il celibato, divenendo subito nota come “pietra papale”.
Anche oggi i vescovi portano anelli di Ametista.
Esotericamente, all’Ametista sono attribuite numerose forze soprannaturali: sembra che non esista malanno che questa gemma non possa guarire.
Leonardo da Vinci scrisse che l’Ametista era in grado di scacciare i cattivi pensieri ed acuire l’intelligenza, mentre Plinio il Vecchio, storico autore della Historia Naturalis (la prima enciclopedia del mondo), disse che se il nome della luna o del sole fosse stato inciso su un’Ametista appesa al collo di un babbuino, sarebbe stata un amuleto contro la stregoneria ed un talismano per coloro che presentano suppliche ai principi.
Molto tempo prima che gli imperatori romani adottassero la porpora vivida, chiamata “toga picta”, furono i Faraoni, le Regine ed i Re a fare dell’Ametista un potente simbolo della sovranità.
Dal sigillo di Cleopatra, alla collana di Ametista della regina Charlotte, questa pietra è sempre stata legata al potere.
Una leggenda mitologica racconta, che Ametista era una ninfa dei boschi di cui Bacco si era invaghito; ma la fanciulla, per sfuggire allo sgradito corteggiamento, si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo. Adirato, Bacco vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendogli così il suo colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti della bevanda, chi indossasse la gemma.
L’Ametista è una pietra potente e protettiva.
Protegge dagli attacchi psichici, trasmutando l’energia in amore e proteggendo chi lo indossa da tutti i tipi di danno, compreso lo stress geopatico o elettromagnetico, e dai cattivi desideri degli altri.
Come simboleggia il colore viola, l’Ametista è la pietra della spiritualità, dell’introspezione e della coscienza elevata; aiuta il sonno ed a ricordare i sogni.
L’Ametista aiuta la meditazione e stimola le capacità mentali, difende dalla tristezza e dalle dipendenze, allontana gli incubi e rafforza la chiaroveggenza e la capacità di sognare.
Aiuta a chiarire la mente, purificando e rigenerando i livelli di coscienza, in grado dirigere verso più alti e raffinati potenziali, rappresenta il raggio viola della trasformazione.
Permette di vedere attraverso le illusioni, aumentando le capacità psichiche.
L’Ametista stimola la consapevolezza spirituale e la presa di coscienza della realtà oltre la materia.
Aiuta a comprendere le motivazioni spirituali che esistono dietro gli avvenimenti; in questo senso aiuta anche nella rielaborazione del lutto e del dolore dovuto alla perdita di chi si ama.
Rafforza il senso di giustizia, l’onestà e l’umiltà.
Stimola i sogni rivelatori delle proprie verità profonde; placa il sistema nervoso sedando allucinazioni, manie e pensieri caotici, paure e nevrosi.
Mitiga l’egoismo e l’incapacità d’amare, allontana sensi di colpa, complessi d’inferiorità ed insicurezza; rende consapevoli e sobri.
Favorisce un riposo veramente ristoratore; attenua dolori e tensioni; calma mal di testa ed emicranie, allevia contusioni, ferite e gonfiori; utile nei problemi di pelle, polmoni e sistema nervoso.
Mitiga l’ipertensione e le rigidità; regola la flora batterica ed il riassorbimento dei liquidi.
Allevia la stanchezza fisica e mentale, aiuta l’intestino, il sistema nervoso e quello immunitario: può essere considerata un toccasana psicosomatico.
L’Ametista è ottima per riequilibrare l’energia degli ambienti, soprattutto le camere da letto (per godere di un riposo di qualità migliore) e le stanze in cui si ricevono le persone estranee alla famiglia.
Molto utile negli studi di medici, avvocati, psicologici, ecc., nei quali le persone si recano quando hanno un problema che li affligge pesantemente.
Infatti, in questi luoghi si accumulano le energie pesanti, che rilasciano i clienti/pazienti e, pertanto, è necessario mantenere e/o ripristinare un ambiente equilibrato e carico di energia favorevole, a beneficio sia del professionista, che dei clienti/pazienti.
Indossare un gioiello con questa gemma, ti aiuta a mantenere il tuo senso di pace interiore, in modo da non essere vulnerabile alle angosce o alle distrazioni del mondo esterno.
Oppure, tenere una pietra in borsa o in tasca, ti consente di trattenere e connetterti con la sua energia, quando ne hai più bisogno.
Se ti ritrovi a dover riconnetterti alla sua energia pacifica, tieni in mano il tuo cristallo e fai alcuni respiri, per stabilirti in uno stato mentale più pacifico.
In magia, l’Ametista è impiegata per incanti e rituali per pace, amore, coraggio e felicità.
Essendo associata al pianeta Giove, questo la rende utili in caso di rituali per la prosperità o come portafortuna negli affari.
E’ anche associata al pianeta Venere, quindi è usata spesso negli incantesimi per esaltare la bellezza.
La pietra si pulisce tramite immersione, per qualche ora, in acqua fredda e salata e si rigenera sotto la luce del sole e della luna, non diretta.
Per attivarla, si deve portare sempre con sé, in tasca o in un sacchetto di fibra naturale appeso al collo, oppure montata nei gioielli.
Si può anche mettere nella federa del cuscino.
Il colore viola dell’Ametista ha però uno svantaggio: la sua prolungata esposizione al sole ed alla luce intensa, ne provoca l’impallidimento.
RITUALE CON AMETISTA
L’Ametista ha un’affinità con il Chakra del Terzo Occhio, quello sopra la nostra fronte, che ci aiuta ad analizzare il pensiero, organizzare la comunicazione interna ed esterna e mantenerci aperti a nuove visioni, sogni e manifestazioni.
Il Chakra del Terzo Occhio bloccato può causare confusione sullo scopo della vita, comunicazione interna iperattiva (chiacchiere mentali in eccesso) e può ‘annebbiare’ il modo in cui vediamo gli ambienti esterni: se solitamente pensi troppo o analizzi troppo le conversazioni e le situazioni, l’Ametista potrebbe essere un bene per te.
Per cui:
1. Prendi una pietra di Ametista.
2. Sdraiato sul letto, posiziona la pietra di Ametista sul Chakra del Terzo Occhio (il punto tra le sopracciglia).
3. Chiudi gli occhi e chiedi al tuo Io interiore: “Cosa devo fare per sentirmi meglio? Cosa devo sapere? “
4. Calma la mente e ascolta la tua intuizione.
5. Agisci la mattina dopo su quello che hai sentito dire dalla tua intuizione.
ASSOCIAZIONI CON L’AMETISTA
Pianeta: Giove, Venere.
Segni: Acquario, Pesci, Sagittario, Capricorno, Vergine.
Mese: Febbraio
Chakra:
-3° Terzo Occhio
-6° Spiritualità
-7° Consapevolezza ed umiltà